L'analisi degli studi di settore, quale strumento di accertamento, non può certo prescindere dall'inquadramento che la giurisprudenza fa di tale metodologia. Mai come in questo caso la tipologia di accertamento è stata così ben approfondita dai supremi giudici, tanto che ormai dopo anni di accese contese giurisprudenziali, il tema della valenza probatoria degli studi di settore non sembra più essere in discussione.
I giudici di legittimità con la Sentenza n. 10920/2015 tornano ancora sull’argomento e ribadiscono ancora una volta che gli studi di settore e i parametri costituiscono presunzioni semplici la cui gravità, precisione e concordanza non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli “standards” in sé considerati, ma al contrario nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento. Inoltre in questa occasione la Cassazione fa presente che l’onere probatorio nella fattispecie concreta è stato assolto dal contribuente visto che sono state “evidenziate con chiarezza tutte le molteplici condizioni e circostanze che avevano determinato il risultato negativo della sua attività”.