Legittimo il sequestro di soldi e società a carico dell’imprenditore cessionario accusato di indebita compensazione di crediti di imposta da superbonus fittizi, non rilevando lo stato soggettivo del terzo cessionario. Non rileva inoltre che l’operazione sia stata bloccata dal fisco proprio per l’indagine in corso: il delitto di indebita compensazione si consuma con la sola presentazione dell’F24.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza 16728 del 19 aprile 2023 con cui ha rigettato il ricorso di un imprenditore.