Nella C.M. 42/E del 12.10.2016, l’Amministrazione Finanziaria, oltre a fare il punto sul nuovo ravvedimento operoso, alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità per il 2015 (Legge n. 190/2014) e dal Dlgs n. 158/2015 di riforma del sistema sanzionatorio, ha tenuto ad evidenziare le tante comunicazioni sinora inviate ai contribuenti e quelle che si appresta ad inviare, nell’ambito dell’attività di promozione della compliance. L’Amministrazione Finanziaria ha annunciato di poter inviare ulteriori comunicazioni entro fine anno ai contribuenti, soggetti passivi IVA, che per il periodo d’imposta 2013, dai dati trasmessi all’Amministrazione finanziaria del c.d. “spesometro”, risulterebbero aver omesso, in tutto o in parte, di dichiarare i ricavi conseguiti
Evidenzia l’Amministrazione Finanziaria che nel corso del 2015 sono state inviate ai contribuenti circa 305.000 comunicazioni finalizzate alla promozione della compliance che hanno consentito a moltissimi contribuenti di accogliere l’invito del Fisco a rimediare ad un errore o ad una dimenticanza in tempi brevi e con sanzioni ridotte, versando spontaneamente il dovuto. Tra le comunicazioni inviate, 190.000 sono anomalie riscontrate nel triennio 2011-2013 sulla base dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.
Nel corso dell’anno 2016 sono state inviate ai contribuenti varie tipologie di comunicazioni:
Le nuove comunicazioni di irregolarità in arrivo - In tale contesto, l’Amministrazione Finanziaria ha annunciato di poter inviare ulteriori comunicazioni entro fine anno ai contribuenti, soggetti passivi IVA, che per il periodo d’imposta 2013, dai dati trasmessi all’Amministrazione finanziaria del c.d. “spesometro”, risulterebbero aver omesso, in tutto o in parte, di dichiarare i ricavi conseguiti. L’obiettivo dell’Agenzia è quello di comunicare prima della presentazione della dichiarazione annuale dati in possesso sull’anno di imposta da dichiarare e le anomalie riscontrate nelle precedenti dichiarazioni, consentendo quindi al contribuente di non fare errori in dichiarazione e correggere con sanzioni molto ridotte gli errori già fatti.
I rimedi - I soggetti interessati da tale attività possono regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commessi mediante il ravvedimento operoso, beneficiando di una riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse. Pertanto, ai fini dell’individuazione delle sanzioni da regolarizzare, sarà rilevante verificare, se le correzioni di errori dichiarativi siano effettuate entro oppure oltre 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione, quindi configurabili o meno all’interno della fattispecie disciplinata dall’articolo 13, comma 1, lettera abis), del D.lgs. 18 dicembre 1997, n. 472.