Quesiti19/02/2014
Identificazione Diretta di una ditta tedesca
Quesito:Una ditta tedesca, identificata in Italia ai fini IVA (identificazione diretta), senza stabile organizzazione, per lo sviluppo di un progetto nellarea di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), che è stato compiuto nellanno 2012. La ditta deve ricevere nellanno 2014 una fattura da un commercialista per la tenuta dei registri IVA, rimborso credito IVA etc.Il commercialista italiano, deve intestare la fattura al codice fiscale italiano della ditta tedesca e quindi con applicazione dellIVA italianaO può intestare la fattura anche al codice fiscale tedesco UID della ditta, e quindi applicare il criterio impositivo della residenza dellcommittente fuori campo IVA Cordiali salutiRISPOSTAA decorrere dal 2010 anche in presenza di una identificazione Iva in Italia, l'impresa UE deve operare"in via diretta" con la controparte italiana, non potendo più far transitare l'operazione da tale posizione Iva.Ciò significa che, nel caso di specie, l'impresa tedesca:a) deve operare come soggetto UE (se il committente un soggetto passivo italiano dovrà quindi fatturaresenza Iva la prestazione effettuata sull'immobile, mentre il committente dovrà procedere al reverse charge)b) il commercialista deve fatturare escluso da Iva art. 7-ter (mentre non può applicare l'Iva nei confronti della partitaIva italiana del tedesco), dovendo poi presentare l'Intrastat.Cordiali saluti.P.S.: domando scusa per il ritardo nella risposta, dovuta al nuovo sistema per l'invio dei quesiti che ha creatoqualche problema.
Quesiti06/03/2014
Recupero iva fatture ditta fallita
Una ditta ha emesso delle fatture 40.000,00 più iva il nel 2012 a un cliente che il 10.04.2013 è fallito. Il 23.05.2013 ha presentato domanda di ammissione al passivo del fallimento in chirografario per queste fatture.Si chiede:- quando possiamo recuperare l'iva- dobbiamo fare una nota d'accredito dobbiamo inviarla al curatore- come dobbiamo procedere per il recupero dell'iva- possiamo inserire l'importo di 40.000,00 come perditi su crediti nella chiusura bilancio del 2013 Grazie. 1) La nota di credito potrà essere messa alla chiusura del fallimento (cioè nel momento in cui il giudice delegato emette ordinanza di Cessazione della procedura, per qualsiasi motivo ciò avvenga).2) Viene emessa una nota di credito di sola Iva (non esiste imponibile) intestata al fallito ed al curatore3) Annotando la nota di variazione in diminuzione nei registri Iva4) La contabilizzazione della perdita su crediti è obbligatoria (e non facoltativa) nel 2013 e ciò nell'anno in cui è stata emessa la sentenza di fallimento.Ove ciò non avvenga, la perdita su crediti non è più deducibile in quanto carente del principio della competenza.Cordiali saluti
Quesiti06/03/2014
prospetto della rettifica della detrazione
Buongiorno Dott. Cirrincione, avrei da porle il seguente quesito: immobiliare acquista immobile come bene merce nel 2007, nel corso del 2011 questo immobile merce viene riclassificato da bene merce a bene strumentale, ai fini della rettifica l'immobile merce è da considerare ai fini della rettifica se si in che anno nel 2011 quando cambia destinazione in ogni caso nelle dichiarazioni iva sia del 2007 e del 2011 non è evidenziato come bene strumentale. grazie per la risposta La rettifica della detrazione ex art. 19-bis2 Dpr 633/72 scatta solo se si tratta di un immobile abitativo, a nulla rilevando se il bene sia considerato merce o strumentale (l'art. 19-bis2 dispone infatti che va considerato bene ammortizzabile qualsiasi "immobile" ai fini della rettifica, inclusi i beni merce).Dunque non ha senso porsi il problema nel momento in cui vi sia un cambio di destinazione, del bene merce a bene strumentale; il problema va invece posto solamente quando una unità strumentale diviene abitativa (o viceversa).Inoltre, si deve vertere nell'ambito di una impresa con attività prevalente quella di costruzione/ristrutturazione di immobili, considerato che in caso contrario sarebbe scattata la indetraibilità oggettiva ex art. 19-bis1 lett. i) Dpr 633/72 (infatti l'immobile è stato classificato come merce e dunque come bene che non genera un'operazione esente ai sensi dell'art. 10 n. 8) riferito alle locazioni).Cordiali saluti
Quesiti06/03/2014
RETTIFICA DETRAZIONE IVA
NEL 1996 UNA SOCIETA IMMOBILIARE DI GESTIONE COD ATECO 68201 ACQUISTA UN IMMOBILE DI CIVILE ABITAZIONE A DESTINAZIONE ABITATIVA NON STRUMENTALE DETRAENDO INTEGRALMENTE L'IVA SULL'ACQUISTO.(forse l'iva non era detraibile ma oramai sono 'trascorsi 18 anni) CHE NON HA MAI LOCATO A TUTT 'OGGI.PREMETTO CHE LA SOCIETA E' ANCHE PROPRIETARIA DI NEGOZI STRUMENTALI CHE AFFITTA CON IVA.OGGI NEL 2014 CEDE L'IMMOBILE A DESTINAZIONE ABITATIVA COME OPERAZIONE ESENTE ART 10 C.1 8BIS OLTRE ALLA PLUSVALENZA AI FINI FISCALI CALCOLATA RISPETTO IL PREZZO DI ACQUISTO IVA ESCLUSA COSA DEVO FARE AI FINI IVA VISTO CHE SONO TRASCORSI 18 ANNI DALL'ACQUISTO DELL'IMMOBILELa cessione esente comporta l'applicazione di un prorata (da applicare solo sul periodo d'imposta successivo, se nel 2013 non vi erano operazioni esenti), considerato che l'operazione non può considerarsi occasionale per una società immobiliare.Non va operata alcuna rettifica della detrazione, considerato che è decorso il periodo di vigilanza.
Quesiti07/03/2014
Den Iva attività tabacchi e giornali
Ho dei dubbi sulla compilazione in questione anche dopo aver letto la Vostra circolare del 2010 su tale argomento- Devo premettere che non è stata adottata la contabilità separata ai fini iva , attività in un piccolo paese (unico negozio esistente del genere) che oltre che avere tabacchi, giornali , lotto , gratta e vinci e ricariche telefoniche ha tutta una serie di articoli assoggettati ad iva ( cartoleria, oggettistica, profumi, giocattoli) comunque con un volume di affari assai limitato- Per semplicità vi riporto i dati salienti del problema: Aggi da tabacchi e monopoli 19.241 (escl art 74) Aggi scede telefoniche e ricariche 2.250 (escl art 74) Aggi giornali (99.691-80971(acq)) 18.720 (escl art 74) Libri 3.987 (escl art 74) Totale escl art 74 44.198 Lotto, latterie, gratta e vinci 5.835 (esenti art 10) Articoli vari con iva 18.474 iva 3.920 Vi chiedo gentilmente un parere su come esporre tali dati in den. iva - Chiaramente gli importi assoggettati ad iva andranno ne righi VE 22 e VE23 l'importo esente nel VE33 (5.835) e gli importi esclusi non vanno esposti- Il dubbio e quesito è il seguente: al rigo VE 34/6 (OPERAZ. NON SOGGETTE ART. 74 C1 (registr. iva monofase come gen monopolio etc) devo esporre gli importi come da esempio - totale esclusi per 44.198 Se non riporto tale importo al rigo VE34/6 il programma mi calcola un pro-rata ( detrazione del 76) mentre inserendo tale valore al VE34/6 il pro-rata mi passa al 91 di perc. detrazione _ Quale ipotesi è corretta Nel rigo VF34 col. 6 vanno riportati ( aumentando così la percentuale di detraibilità da prorata):a) gli aggi dei monopolib) i ricavi di vendita delle schede telefoniche (nel caso di specie andrà indicato l'aggio, anche se nessuna norma permette di contabilizzare solo l'aggio, posto che si verte nell'ambito di un bene diverso dai generi di monopolio)c) il compenso per la ricarica telefonicad) i ricavi di vendita dei libri (vale quanto chiarito al punto b).Si tenga presente che la mancata contabilizzazione del ricavo (con la contabilizzazione del solo aggio), oltre a comportare una possibile contestazione di natura fiscale (errata tenuta degli adempimenti contabili, con sanzione di 1032 per periodo d'imposta) risulta essere a sfavore del contribuente nel calcolo del prorata.Cordiali salutiNella sua risposta non fà menzione dei ricavi o aggi per vendita dei giornali- Quindi i ricavi (o aggi) per la vendita di giornali non vanno considerati Grazie
Quesiti07/03/2014
spesometro 2014
per lo spesometro per l'anno in corso (2014) considerato che la normativa 2012 2013 che prevedeva l'esclusione delle fatture emesse inferiori a 3000 emesse dagli esercenti attività commerciali (ristorante) che venivano registrate sul registro corrispettivi mi sembra di capire che ora devono essere registrate dettagliatamente e singolarmente sul registro iva vendite e ai fini dello spesometro non possono essere riepilogate le stesse fatture ( dei ristorante) per un contribuente (es rappresentante di commercio) sempre ai fini dello spesometro possone essere riepilogate La risposta è positiva, le fatture possono certamente essere riepilogate ex art. 6 Dpr 696/96.Se dubbi non possono esservi per i rappresentanti di commercio, per quanto attiene i dettaglianti e di soggetti assimilati (come i ristoranti) si pone il problema di stabilire le modalità di contabilizzazione delle fatture emesse.Queste (emesse solo su richiesta del cliente), come regime naturale hanno l'annotazione nel registro dei corrispettivi (il corrispettivo giornaliero cumula anche il totale fattura, dovendo poi dare menzione in una colonna del registro del numero delle fatture inclusa del corrispettivo giornaliero).È evidente che in questo modo non vengono inseriti i codici fiscali/ partite Iva della controparte che ciò non permette di compilare correttamente lo spesometro (sempreché la procedura contabile non è permetta l'acquisizione ai soli fini dell'invio dello spesometro).L'alternativa è quella di porre in essere il registro delle vendite, con un conseguente appesantimento delle registrazioni. Nulla vieta, tuttavia, di procedere alla notazione cumulativa delle fatture inferiori a 300 nell'ambito di tale registro, con compilazione dello spesometro tramite barratura dell'apposita casella.Ciò comporta solamente dei problemi di natura civilistica Per le contabilità ordinarie (laan notazione cumulativa non rispetta infatti l'obbligo di annotazione giornaliera).Cordiali saluti.
Quesiti17/03/2014
VIAGGIO AEREO FATTURATO DA AZIENDA SVIZZERA A SOGGETTO ITALIANO
Buonasera, una società italiana ha acquistato un volo aereo attraverso una società svizzera la Bravo next spa la quale provvede ad emettere fattura indicando che il volo acquistato è un volo che riguarda la tratta italia - portogallo e ritorno e indicando la dicitura commissioni e servizi di agenzia per un importo di 261.30. visto che la fattura nn raggiunge i 500 nn è soggetta a comunicazione per quanto attiene la BLACK LIST, ma a livello iva l'addebito effettuato tramite fattura, è soggetto a doppia registrazione tramite emissione di autofattura si allega copia fattura per maggior chiarezza e si chiede come procedere per la relativa registrazione della stessa. Grazie in anticipo per la gentile collaborazione La prestazione di trasporto di persone è territoriale in Italia per la tratta italiana (cioè è "in campo Iva"), forfettariamente posta pari al 38 del corrispettivo.Considerato che la tratta non è esclusivamente italiana, l'operazione risulta essere non imponibile art. 9 n. 2 Dpr 633/72:pertanto la società dovrà emettere autofattura assoggettando la non imponibilità il 38 del prezzo del biglietto.Per quanto non sia chiaro cosa sia addebitato a titolo del trasporto ed a titolo di commissioni, nel caso di specie si tratta comunque di prestazioni accessorie alla vendita del trasporto, e pertanto seguono il medesimo trattamento di cui sopra (art. 12 Dpr 633/72).Cordiali saluti
Quesiti18/03/2014
registrazione farmacia e contabiltà separata
Salve, dobbiamo gestire un nuovo cliente farmacia con vendita al dettaglio (farmacia) ed anche all'ingrosso (attività svolta in un magazzino specifico). Attualemtne viene gestiata con attività separate e cioè la farmacia con la ventilazione sui corrispettivi mentre l'ingrosso con liquidazione iva ordinaira cioè con doppi registri, due quadri iva ecc...
Quesiti21/03/2014
TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – CORREZIONE ERRORI
Spettabile Redazione Fiscale, un nostro cliente operante nella grande distribuzione ha optato per la trasmissione telematica dei corrispettivi. A causa di un errore nel software gli invii dei mesi da giugno 2013 a febbraio 2014 sono risultati incompleti in quanto mancanti dei dati relativi ad un negozio.
Quesiti22/03/2014
SOSTITUZIONE DI BENI
nell'ambito delle cessioni intracomunitarie Un cliente comunitario a cui in precedenza abbiamo venduto beni ci ritorna una parte degli stessi in quanto non conformi . Provvediamo alla sistemazione dei beni e rispediamo la merce al cliente solo con un documento di trasporto senza nessun addebito.
Quesiti25/03/2014
Dichiarazione IVA correttiva, con visto di conformità
A fine febbraio di quest'anno abbiamo inviato a mezzo entratel, per conto di una azienda nostra cliente, la dichiarazione IVA con un credito superiore a 15.000 Euro, con il nostro visto di conformità. Il credito risultante da tale dichiarazione IVA è già stato parzialmente utilizzato in compensazione.
Quesiti01/04/2014
codice Ateco
Un soggetto intende svolgere nei confronti di concessionari esclusivamente attività come di seguito descritta: - pulizia di interni autovetture (escludendo il lavaggio esterno) si chiede (ai fini della gestione degli studi di settore) se sia corretto inquadrare l'attività nel cod. Ateco 45.20.91 (Lavaggio auto) oppure se vi sia un codice più specifico.
Quesiti11/04/2014
Opzione iva in contratto di locazione
Società edile acquista in leasing un bene immobile strumentale. Lo completa e lo concede in locazione.
Quesiti14/04/2014
Spesometro_regime iva beni usati
Buongiorno, nella Vostra circolare del 3 aprile 2014, alla domanda relativa a Spesometro: regime IVA beni usati (pag. 3), segnalate che l’acquisto di beni usati (es. autovettura) da privati senza ricevimento di fattura va incluso nello spesometro. Si chiede la Vostra opinione in merito al quadro del modello in cui inserire tali acquisti e di conseguenza alle modalità: a nostro parere, la scelta potrebbe essere solo tra il quadro SA (op. aggregate) ovvero il quadro FR (dove, tuttavia, non essendo possibile inserire il codice fiscale, tali operazioni finirebbero in un unico rigo indicante il totale).
Quesiti15/04/2014
Modalità di fatturazione per l'impresa italiana che si è identificata ai fini IVA in Francia
Impresa italiana ha stipulato con un cliente privato francese un contratto di fornitura con posa in opera di lavorati in marmo su immobile in costruzione in Francia per un importo di circa 100.000,00. L'impresa italiana si è identificata ai fini IVA in Francia e gli è stata attribuita la TVA francese.
Quesiti06/05/2014
aliquote di compensazione
Si chiede di sapere le aliquote di compensazione per l'acquisto di tronchi (non da ardere) da produttori agricoli che l'acquirente deve applicare sulle autofatture emesse. A noi risulta che l'ultima aliquota fosse del 20.Grazie La tabella A parte prima allegata al DPR 633/72 prevede, ai punti 44) e 45), l'applicazione della aliquota di compensazione del 2
Quesiti07/05/2014
reverse charge ex art.17 comma 6 DPR 633/72
Gentili,si pone il seguente quesito:- un artigiano A con attività principale verniciatura e secondaria commercio al dettaglio di materiale edile per un suo cliente artigiano B ha effettuato dei lavori di manutenzione e restauro serramenti per un albergo.Ora B gli ha fatto il 3.05.14 un bonifico anticipato di 2.000,00. Il 05.05.2014 B gli invia ad A un contratto di sub appalto chiedendo l'applicazione reverse charge ex art.17 comma 6 DPR 633/72.Si chiede:1. il contratto di sub appalto deve riportare la data certa2. l'artigiano A non avendo i codici della tabella F dell'Agenzia delle Entrate può applicare il reverse charge ex art.17 comma 6 DPR 633/72 oppure dobbiamo aprire il codice attività dell'edilizia3. il bonifico ricevuto in data anticedente del contratto di sub appalto deve fatturarlo maggiorato dell'iva o deve applicare il reverce charge ex art. 17 comma 6Grazie RISPOSTA 1. il contratto di sub appalto deve riportare la data certa NON E' UN ELEMENTO NECESSARIO, MA TALE CONTRATTO DEVE ESSERE STIPIòATO ANTERIORMENTE ALL'ESECUZIONE DELLA PRESTAZIONE 2. l'artigiano A non avendo i codici della tabella F dell'Agenzia delle Entrate può applicare il reverse charge ex art.17 comma 6 DPR 633/72 oppure dobbiamo aprire il codice attività dell'edilizia ANCHE SE IL RIFERIEMENTO AL CODICE E' STATO IN PARTE SUPERATO, SI CONSIGLIA, AL FINE DI EVITARE POSSIBILI CONTENZIOSI, DI ATTIVARE IL NUOVO CODICE 3. il bonifico ricevuto in data anticedente del contratto di sub appalto deve fatturarlo maggiorato dell'iva o deve applicare il reverce charge ex art. 17 comma 6 IL REVERSE CHARGE E' APPLICABILE COMUNQUE PURCHE' VI SIA EFFETTIVAMENTE UN SUB APPALTO (VEDI ANCHE RISPOSTE AI PUNTI PRECEDENTI) Rispettivamente si risponde:1) non vi è alcun obbligo di data certa2) e 3) si ritiene non vi sia alcun obbligo di reverse charge e ciò non tanto per il fatto che il contratto d'appaltosia giunto successivamente al pagamento (e dunque al momento impositivo), ma quanto per il fatto che l'impresanon possiede un codice attività del comparto F.Si noti che la questione risulta comunque ancora attualmente dubbia, nel senso che non è del tutto chiaro sevada fatto un'indagine astratta sulla natura della prestazione eseguita; buona dottrina ritiene infatti che, sulla scortadei chiarimenti rilasciati dall'agenzia, vada verificato se l'eventuale effettuazione di abituale di tali prestazioni obbligherebbeall'apertura di un nuovo codice attività del comparto F e solo alla riscontro positivo obbligherebbe l'applicazione del reversecharge anche per una singola operazione (che di per sé non obbliga ad attivare un nuovo codice attività).Cordiali saluti.
Quesiti08/05/2014
iva su manutenzioni ordinarie e straordinarie
Una società svolte l'attività di installazione e manutenzione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento. Chiede quali siano le aliquote Iva da applicare per prestazioni di manodopera ordinaria e straordinaria verso privati e non.
Quesiti09/05/2014
ACQUISTI UE
Societa italiana acquista merce da società di Londra (entrambi iscritti all archivio VIES).La merce però arriva alla società italiana direttamente dagli USA tramite bolla doganale.La società italiana registra quindi in contabilità la bolla doganale, liquida l' iva e non compila il modello intrastat.SI CHIEDE: E' corretta questa modalità Successivamente la società italiana riceve dalla ditta di Londra nota di accredito per sconto applicato sulll'acquisto di questa merce.SI CHIEDE: come la società italiana deve procedere per la registrazione di tale nota di accredito deve compilare il modello intrastat rettifiche (la relativa fatture però non è stata inserita nell intrastat) La società italiana riceve poi dalla stessa ditta di Londra fattura per interessi di dilazione di pagamento.SI CHIEDE: la società italiana deve integrare tale fattura con l'esenzione art 10 annotandola così sia tra gli acquisti e sia tra le vendite o deve integrarla con iva al 22 va presentato il modello intrastat SI RINGRAZIACORDIALI SALUTIE' in primo luogo corretto non inserire nell'Intrastat l'acquisto effettuato considerato che non configura un'operazione "intracomunitaria" (posto che i beni non vengono trasportati tra due diversi paesi Ue, ma avviene una importazione da paesi extra Ue).E' corretto dunque il comportamento tenuto.Dunque, anche il successivo sconto riconosciuto dall'impresa inglese non va riepilogato in alcun Intrastat.Non è neppur obbligatorio recarsi nuovamente in dogana per liquidare l'Iva sul minore imponibile (al netto dello sconto), considerato che si tratta di una variazione in diminuzione dell'imposta (per tale motivo, nessun operatore torna in dogana per farsi ridurre l'importo dell'Iva dovuta, richiedendo a rimborso la maggiore Iva versata, lasciando invece che l'Iva inizialmente versate in dogana rimanga detratta nell'ambito delle liquidazioni periodiche).Per quanto infine attiene agli interessi di dilazione, la fattura inglese:a) va integrata con l'esenzione Iva art. 10 n. 1 Dpr 633/72b) va annotata tra gli acquisti e le vendite (si badi bene a non generare alcun pro rata di esenzione tra le vendite, considerato che non si tratta di un'operazione "attiva" in esenzione, ma passiva)c) non va presentato l'Intrastat (considerato che l'operazione è esente sia in Italia che in Inghilterra e ciò configura un caso di esonero da presentazione dell'Intrastat - CM 36/2010).Cordiali saluti.
Quesiti09/05/2014
Realizzazione di padiglione fieristico Expo Milano
URGENTE Buon giorno alcuni nostri clienti devono realizzare alcune prestazioni per realizzare un padiglione per l'Expo 2015 a Milano. Si chiede di conoscere il relativo trattamento iva e se sussistono agevolazioni particolari ai fini iva.