Buongiorno, nel 2006 un cittadino italiano acquistò un immobile in svizzera (tenuto in seguito a sua disposizione) pagando lo stesso con bonifici effettuati attraverso un banca italiana.
Tale immobile non venne succesivamente inserito in dichiarazione dei redditi per motivi che ora francamente non si ricordano da parte del nostro studio.
Successivamente con l'avvento della voluntary disclosure venne consigliato al cliente di aderire a tale procedura, al fine di sfruttare l'opportunità offerta da parte dell'agenzia delle entrate. Il cliente aderì e pagò quanto richiesto dall'ufficio imposte, che peraltro pretese una integrazione anche per gli anni 2006 / 2009 non avendo effettuato a suo tempo il rimpatrio giuridico.
Fatte tali doverose premesse il contribuente, ora non più cliente, chiede a mezzo del proprio legale il risarcimento dei danni per quanto pagato in sede di voluntary.
Lo studio ha risposto asserendo che era impossibilitato a dichiarare nel periodo d'imposta successivo all'acquisto del fabbricato detenuto in svizzera perchè per usufruire dello "scudo fiscale" si sarebbe dovuto rivolgere ad una fiduciaria ed effettuare il rimpatrio giuridico. Si sarebbe trattato in pratica di una attività preclusa allo studio. Solo dopo l'avvenuto rimpatrio giuridico sarebbe stato possibile pagare le imposte dovute con l'inserimento in dichiarazione.
Dopo aver esaminato l'intera vicenda nel suo insieme e prescindendo dalle motivazioni che a suo tempo avevano supportato la scelta del comportamento tenuto si chiede un vostro parere circa la possibilità di dichiarare nel 2007 il reddito di tale fabbricato acquistato con trasferimento bancario in un paese non collaborativo in quanto la materia si presenta particolarmente ostica anche in funzione di una potenziale causa legale nel caso in cui non si trovasse una soluzione condivisa.
Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.