Buongiorno,
è stata effettuata una cessione del credito supersismabonus il 31.03.2023 alla banca indicando una spesa e pertanto un credito maggiore di quello spettante. E’ stata indicata una spesa erroneamente più alta di euro 8.000,00 e pertanto ceduto un credito inesistente per euro 8.800,00, la banca ha accettato il credito in quanto ha ricevuto la second opinione favorevole e non si è accorta dell’errore.
Mi chiedo ora come procedere in quanto non posso procedere a richiedere l’annullamento della cessione in quanto la banca non acquisterebbe più il credito e il contribuente non sarebbe in grado di restituire la somma pagata dalla banca per l’acquisto. Sembra peraltro che la banca abbia già utilizzato in compensazione tale credito.
Un eventuale controllo da parte dell’agenzia delle entrate andrebbe a disconoscere solamente la parte del credito inesistente?
La sanzione per il credito inesistente è dal 100% al 200%, in base a cosa sarà del 100 o 200?
La polizza professionale dovrebbe coprire l’importo del credito per l’errore commesso e ci sarebbe pertanto da pagare “solamente” la sanzione e gli interessi.
E’ possibile in qualche modo precedere tramite ravvedimento o autodenunciandosi in agenzia delle entrate e riversare il credito inesistente e sanzione prima di un eventuale controllo? Ci sarebbe una “scontistica” sulla sanzione?
Che sanzione è prevista per chi ha apposto il visto di conformità? Altri risvolti sanzionatori?
Si procederà a breve con la cessione dell’ultimo sal. Si ritiene che non ci siano problemi in quanto questo sal viene ceduto in modo corretto; (anche se il limite di spesa di 96.000 viene superato con il secondo sal) eventuali rettifiche riguarderanno solamente la prima cessione.
Altre idee e consigli sono ben accetti.
Grazie.