Buongiorno.
Una ditta individuale che opera con le seguenti attività:
- Bar e altri esercizi simili senza cucina (codice Ateco 563000)
- Affitto d’azienda (codice Ateco 682002)
- Gestione apparecchi che consentono vincite in denaro (codice Ateco 920002)
- Altre attività connesse con le lotterie e le scommesse (codice Ateco 920009)
- Commercio al dettaglio di generi di monopolio, tabaccherie (codice Ateco 472600)
Le attività esenti (Ateco 920002 e 920009) sono state gestite separatamente ai fini iva.
Le fatture di acquisto sono state tutte imputate all’attività di bar ed alla fine di ogni trimestre è stata emessa una fattura (TD26) per l’imputazione all’attività esente della quota parte di iva afferente i costi promiscui per renderla così indetraibile.
Si è utilizzata la % del 30% per la ripartizione, ottenuta dal calcolo tra operazioni esenti/volume d’affari (con riferimento all’anno precedente) sia per i servizi tipo energia elettrica o riscaldamento, quanto per altre tipologia di spesa come ad esempio la tenuta della contabilità, la manutenzione dei locali, le spese telefoniche, ecc…
Si chiede se tale parametro di imputazione possa essere stato corretto.
Ipotizzando che dall’anno 2024 non si vogliano più gestire separatamente ai fini iva le diverse attività e pertanto applicare un unico pro-rata a tutte le fatture di acquisto, come è opportuno procedere?
Si dovrà applicare una % provvisoria stimata di pro-rata oppure effettuare il calcolo del pro-rata in sede di annuale iva?
Il prossimo anno deve essere fatta un’opzione nel quadro VO per comunicare che le attività non sono più separate ai fini iva ?
Grazie.