Buonasera.
Società immobiliare con pro rata 2023 – anno d’imposta 2022 = 34%. Nel corso del 2023, il totale del debito Iva da liquidazioni mensili ammontava ad euro 146.323, sono stati pagati spontaneamente nelle diverse liquidazioni euro 59.339, dei restanti euro 86.893, per euro 51.918 sono stati notificati gli avvisi bonari (54-bis), per i quali è stata pagata sino ad oggi la prima rata.
Euro 35.183, relativi alle liquidazioni periodiche di novembre e dicembre 2023 non sono stati pagati né sono stati notificati gli avvisi bonari.
Il pro rata 2024 (anno 2023) è pari al 84%, per cui si forma una maggior Iva detraibile per euro 51.091.
Per cui se fossero stati pagati tutti i debiti da liquidazioni la dichiarazione annuale 2024 si chiuderebbe con un credito di euro 51.091.
Volevo sapere se alla luce della Risposta a interpello n. 81/2020 (che riprende la n. 446/2019), può ritenersi ancora valida la sua risposta al quesito del 08/03/2016, dove ritiene lecito utilizzare il credito annuale (in questo caso 51.091) per compensare in ravvedimento operoso precedenti versamenti non effettuati (in particolar modo quelli riferiti ai mesi 11 e 12 non ancora oggetto di avvisi bonari).
Quindi utilizzare in compensazione un credito che formalmente è sorto posteriormente ai debiti da compensare.
Quindi asseverare la dichiarazione annuale facendosi firmare un mandato irrevocabile a presentare i mod. F24 a saldo zero.
In caso contrario il credito annuale diventerebbe disponibile solo nel momento in cui sono stati sanati gli omessi versamenti risultanti dalle liquidazioni?
Non c’è modo di utilizzare l’importo di 51.091 che deriva da un’effettiva maggior detrazione del 2023?
Allego copia del possibile quadro VL.
Grazie. Cordialità