Dopo l’iniziativa del Presidente dell’Ordine di Roma, Calì, anche quattro associazioni sindacali dei commercialisti (ADC, ANC, ANDOC e UNICO) hanno scritto al Governo – in particolare alla Presidente Giorgia Meloni e ad altri ministri competenti – per esprimere forti perplessità sulla bozza di riforma dell’ordinamento professionale approvata dal Consiglio nazionale dei commercialisti (CNDCEC).
Le critiche principali riguardano:
- l’assenza di un dibattito condiviso con Ordini e associazioni prima della redazione della bozza.
- la modifica del sistema elettorale, giudicata da alcuni incostituzionale, e per la quale si chiede un rinvio dell’entrata in vigore dopo le prossime elezioni degli organi locali e nazionali.
- l’impatto economico della rimozione di alcune cause di incompatibilità con l’esercizio della professione, che potrebbe danneggiare le casse previdenziali e ridurre le entrate fiscali legate all’IVA.