I servizi con oggetto il trasporto di beni rese ad un committente italiano soggetto passivo Iva sono territorialmente rilevanti in Italia, anche se il vettore è comunitario o extra-UE; in tal caso:
- l’Iva va assolta dal committente italiano tramite reverse charge, le cui modalità variano a seconda della residenza del vettore (UE o extraUE);
- l’Iva da applicare dal committente italiano dipende dalla tratta percorsa.
In particolare, occorre distinguere i seguenti casi di trasporto territorialmente rilevante in Italia:
- trasporto vettore UE per committente italiano: se i beni sono presi in consegna in Italia ed il luogo di destinazione si trova nella UE: l'operazione è soggetta ad IVA “ordinaria” (22%) e l'imposta è assolta dal committente italiano tramite integrazione della fattura UE ricevuta (da annotare sia nel registro delle vendite che - ai fini della detrazione - nel registro degli acquisti); va poi presentato l’Intrastat;
- trasporto vettore extra-UE per committente italiano: se i beni sono presi in consegna in Italia ed il luogo di destinazione si trova nel territorio UE: l’operazione rimane soggetta ad aliquota IVA “ordinaria” (22%) ma l'imposta è assolta dal committente italiano tramite emissione di “autofattura”, in unico esemplare (da annotare sempre sia nel registro delle vendite che - ai fini della detrazione - nel registro degli acquisti).
Nel trasporto in esportazione/importazione, si beneficia della non imponibilità art. 9 n. 2 DPR 633/72.