Il socio accomandante che impugna la cartella esattoriale può eccepire il beneficium excussionis, ovvero la necessità per l’amministrazione di escutere prima il patrimonio societario; ciò in virtù dell’assimilazione della cartella di pagamento all’atto di precetto.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza 25750 del primo settembre 2022 con cui ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle entrate.