L'assoluzione dell'amministratore dalle accuse dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti non fa automaticamente cadere l'accertamento a carico della società, soprattutto ove gli elementi indiziari presi a base di quest’ultimo siano diversi da quelli valutati in sede penale.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con l'ordinanza 16853 del 19 giugno 2024, ha respinto il ricorso di una società che aveva ricevuto un accertamento delle maggiori imposte.