Le dichiarazioni sostitutive di atto notorio sono ammissibili e utilizzabili nel rapporto processuale tributario ed hanno valore di elemento indiziario suscettibile di formare, insieme ad altri elementi, il convincimento del giudice: ciò anche in tema di accertamenti da indagini finanziarie.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 17716 del 27 giugno 2024 con cui ha accolto il ricorso del contribuente.