Vanno annullate o ridotte le sanzioni per indebite compensazioni ai contribuenti perché si applica ai processi in corso l’innalzamento del tetto per i crediti d’imposta e dei contributi compensabili oppure rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale, fissata permanentemente a 2 milioni di euro dalla manovra di bilancio 2022: l’ampliamento del plafond di compensabilità, infatti, modifica una norma tributaria estranea alla sanzione e dunque si applica non un principio di “favor rei” in senso stretto ma direttamente di retroattività della novella.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza 18377 del 5 luglio 2024, con cui ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle entrate.