Legittima la condanna per il reato di dichiarazione infedele al socio accomandante della società in accomandita semplice cui è accertato il maggior reddito accertato. Gli utili non dichiarati ricostruiti in via induttiva dall’amministrazione finanziaria sono attribuiti pro quota ai soci.
Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 36770 del 3 ottobre 2024, con cui ha rigettato il ricorso degli imputati.