Le quote dell'azienda intestate al prestanome, che quindi non amministra l'attività, possono essere sequestrate per evitare altri reati fiscali anche se gli importi delle false fatturazioni sono bassi rispetto al fatturato complessivo.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 42758 del 21 novembre 2024, ha respinto il ricorso di una donna titolare formalmente delle quote di un'azienda gestita, in realtà, dal compagno.