Il comproprietario che perde i benefici prima casa per avere rivenduto la sua quota prima dei cinque anni (anche se pari solamente all’1%), paga all’Agenzia delle entrate l'intera maggiore imposta. La rilevanza delle quote ideali in capo ai comunisti rimane infatti solo sul piano del rapporto interno.
Lo ha chiarito la Cassazione con ordinanza 2505 del 3 febbraio 2025, con cui ha respinto il ricorso di una contribuente.