Il club di calcio paga l’Irap, oltre l’Ires, sulle plusvalenze ottenute con la cessione dei giocatori. E ciò perché, dopo la celebre sentenza Bosman della Corte di giustizia Ue, a essere trasferito è il diritto a utilizzare in esclusiva le prestazioni del calciatore, vale a dire uno dei beni immateriali strumentali ammortizzabili che in quanto tali possono produrre plusvalenze o minusvalenze rilevanti ai fini delle due imposte. Non si può escludere, invece, la deducibilità dei costi pagati dalla società sportiva ai procuratori degli atleti, ma bisogna accertare chi è il titolare dell’interesse soddisfatto dal conferimento del mandato, stabilendo se è il club o il giocatore.
Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 8724 del 2 aprile 2025 con cui ha rigettato sul punto il ricorso di un club di serie A.