Le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 21271 del 25 luglio 2025, tornano a pronunciarsi sul contraddittorio endoprocedimentale in materia di IVA: la violazione del diritto al contraddittorio non determina l'automatica invalidità dell'atto impositivo, ma impone una verifica in concreto: solo ove il contribuente dimostri che, se previamente ascoltato, avrebbe potuto dedurre fatti nuovi, suscettibili di incidere sulle determinazioni dell'Amministrazione, la lesione del diritto di difesa assume rilievo giuridico.
Il tema centrale dell'arresto non riguarda tanto la sussistenza dell'obbligo di contraddittorio per i tributi armonizzati, principio ormai consolidato anche alla luce della giurisprudenza unionale, quanto la delimitazione concreta dell'onere probatorio in capo al contribuente, secondo la cosiddetta "prova di resistenza".