Se un contribuente ha incassato redditi esteri innanzitutto deve porre la sua attenzione sul concetto di residenza fiscale e capire se i redditi dovranno essere assoggettati ad imposizione tributaria anche in Italia.
A fare da discriminante è l’iscrizione all’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero), nelle cui liste al termine dello scorso anno risultavano presenti poco meno di 5milioni di italiani.
Come ricorda la guida pubblicata dall’agenzia delle Entrate («Lavoratori italiani all’estero: come evitare la doppia tassazione e usufruire del credito d’imposta»), la regola generale è la seguente: tutti i cittadini italiani che lavorano all’estero e che non sono iscritti all’Aire sono fiscalmente residenti in Italia e devono ogni anno presentare la dichiarazione e pagare le imposte sui redditi ovunque prodotti.