Uno dei primi interventi del nuovo governo appena insediatosi dovrebbe riguardare la c.d. “pace fiscale”. La volontà sarebbe quella di permettere al contribuente di “chiudere” in maniera estremamente favorevole i conti con l’Agenzia delle Entrate- Riscossione, considerate le difficoltà connesse al rispetto degli obblighi fiscali.
Una pace fiscale dai contorni ancora incerti, ma che sembra riguardare le cartelle di pagamento notificate fino al 2014.
Se cosi fosse, si tratterebbe di una rottamazione bis limitata, che, forse, permetterebbe, rispetto alle precedenti versioni della rottamazione, di ridurre sensibilmente il quantum dovuto (si dovrebbe prevedere la riduzione della somma complessiva tra il 25, il 10 e il 6% a seconda del grado di difficoltà in cui versa il contribuente nell’assolvere il debito fiscale). Una soluzione che NON sembra la migliore strada possibile.
La pace col fisco dovrebbe dare la possibilità di chiudere tutte le controversie (non solo le cartelle di pagamento) sorte fino alla data di insediamento del nuovo governo. Una sorta di punto e a capo.
In alternativa si potrebbero ricomprendere tutte le cartelle di pagamento notificate fino al 31/05/2018, con l’obbligo dell’Agenzia di inviare ai contribuenti apposita comunicazione su cartelle di pagamento in via di notifica e ancora non conosciute dal contribuente. Ecco un buon punto di partenza per arrivare alla pace fiscale.