I tirocinanti/praticanti commercialisti dotati di Partita Iva potranno iscriversi alla Cassa dei dottori commercialisti in luogo dell’Inps gestione separata. Lo ha previsto l’assemblea nazionale con una specifica delibera che va a modificare lo Statuto.
Modifica dello statuto
L’Assemblea dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc) ha votato favorevolmente sulla delibera
La delibera modifica lo Statuto della Cnpadc ed amplia la platea degli associati. I tirocinanti potranno così iscriversi alla Cassa versando una contribuzione soggettiva pari al 12%, usufruendo, tra l'altro, della polizza sanitaria che la Cnpadc mette gratuitamente a disposizione anche dei pre-iscritti.
Modifica rispetto al passato
Fino ad oggi i tirocinanti con partita Iva dovevano obbligatoriamente iscriversi all’Inps, gestione separata,dove il contributo è del 25%, e poi una volta superato l’esame di Stato dovevano cancellarsi dall’Inps per iscriversi alla Cassa.
Con questo nuovo obbligo si supera anche la differenza che esiste tra tirocinanti senza partita Iva, che hanno la facoltà di iscriversi a Cassa dottori già durante il tirocinio e prima di fare l’esame di Stato, e i tirocinanti con partita Iva per i quali esisteva l’obbligo di iscriversi all’Inps gestione separata.
Via libera dei ministeri
Prima che questa novità diventi operativa sarà necessario aspettare vie libera dei ministeri vigilanti (Economia e Lavoro).
Operazioni tra Stp e professionista
Varata, poi, la delibera che eviterà ai commercialisti che fatturano le proprie prestazioni alla Società tra professionisti (Stp) di cui fanno parte, di scontare una doppia contribuzione integrativa sul volume d'affari prodotto.
Per il presidente Walter Anedda “viene introdotto un meccanismo che neutralizza l'attuale stortura del sistema che vede assoggettare due volte alla contribuzione integrativa del 4% le prestazioni erogate dalla Stp per il tramite del professionista”, evento che, spiega, “si realizza quando la Stp emette la fattura nei confronti del cliente e quando il professionista emette la fattura nei confronti della STP per la prestazione fornita”.
Queste iniziative, rammenta il vertice della Cassa, la cui applicazione è subordinata all'approvazione dei ministeri del Lavoro e dell'Economia (i dicasteri vigilanti delle Casse pensionistiche professionali, ndr), “si collocano nel solco delle strategie di welfare allargato che vedono favorire l'accesso alla libera professione e lo sviluppo degli strumenti competitivi per l'esercizio della stessa”, chiosa Anedda.