Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato sul proprio portale la nota tematica n. 2 del 15 giugno 2020, riguardante i risultati dell’analisi distributiva delle principali misure a sostegno delle imprese contenute nel DL Rilancio.
Nello specifico, le misure oggetto di analisi sono:
Quanto all’analisi, questa è stata condotta utilizzando i dati delle dichiarazioni IRAP dell’anno 2017, che sono le ultime disponibili e che consentono di estendere gli esercizi di microsimulazione delle misure in esame a tutte le imprese, persone fisiche, società di persone, società di capitali, enti non commerciali ed enti pubblici.
Occorre evidenziare che le misure analizzate valgono complessivamente 11 miliardi di euro; la misura più significativa in termini di risorse è il contributo a fondo perduto (4,8 miliardi di euro), seguito dalla cancellazione del versamento dell’IRAP (3,9 miliardi di euro) e dal credito d’imposta per i costi di godimento di beni di terzi (2,1 miliardi di euro).
Nello specifico, il contributo a fondo perduto ristora le imprese beneficiarie in media per circa l’8,4% della perdita di fatturato registrato nei mesi tra marzo e maggio. Le altre due misure assicurano alle imprese beneficiarie un ristoro medio di circa il 3,6% della perdita registrata.
Quanto alle diverse tipologie di impresa, emerge che, in termini di incidenza percentuale sulla perdita di fatturato, gli enti non commerciali sono la tipologia d’impresa che ha goduto dei maggiori benefici.
In valore assoluto, i principali beneficiari della cancellazione del versamento dell’IRAP sono invece le società di capitali.
Quanto alla distribuzione per classe dimensionale delle imprese il documento evidenzia come il beneficio sia inversamente proporzionale alla dimensione d’impresa. In particolare le imprese di dimensione minore, con fatturato inferiore a 400 mila euro, fruiscono dei maggiori benefici sia in termini assoluti che in percentuale alla perdita di fatturato.
La distribuzione sulla base della tipologia di attività svolta dall’impresa segnala che in aggregato i principali beneficiari delle misure sono state le attività manifatturiere, con benefici per oltre 2,5 miliardi di euro, il commercio al dettaglio e all’ingrosso, con benefici per oltre 2,4 miliardi di euro, e i servizi di alloggio e ristorazione con un beneficio complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro.