Ho affittato a giugno 2014 un appartamento con locazione a termine per " 12 mesi" con "cedolare secca".
Con ampio preavviso, 6 mesi prima con Racc. AR e con una ulteriore Raccomandata AR alla scadenza chiedevo il rilascio del'immobile. Nonostante ciò l'inquilino dopo la scadenza contrattuale - 30/6/15 - continuava ad occupare l'immobile e versava regolarmente il canone.
Pochi mesi dopo abbiamo avviato la procedura di sfratto attualmente in corso di giudizio.
Oggi l'inquilino continua ad occupare "abusivamente" l'immobile con contratto scaduto.
Chiedo di conoscere il trattamento fiscale delle somme percepite dopo la scadenza del 30/6/2015 sia ai fini del registro che Irpef (tralasciamo IMU e TASI se può considerarsi locato o meno)
Rifacendomi ai contenuti della Circ. n.43/E del 9/7/2007 i pagamenti sembrerebbero configurarsi come "indennità di occupazione aventi natura risarcitoria" (e forse soggetti potenzialmente al 3% di registrazione - art.9 parte prima tariffa DPR 131/86 come atti a aventi ad oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale). Ma essendo un contratto a cedolare secca - quindi senza il pagamento dell'imposta di registro - ora che è "scaduto" dovrei pagare l'imposta di registro 3% ?
E soprattutto ai fini IRPEF come devo regolarmi:
1) sono dispensato dal versamento trattandosi di indennità risarcitoria - a mio parere per danno emergente (la motivazione reale del termine era l'utilizzo da parte di mio figlio per andarci a vivere con la compagna) ?
2) devo versare l'Irpef come se fosse ancora in essere il contratto "con la cedolare secca" - seppur scaduto ?
3) versare IRPEF a tassazione separata come lucro cessante assimilando i redditi a quelli sostituiti.
Comunque essendo scaduto il contratto mi chiedo se l'Agenzia delle Entrate possa avanzare richieste o verifiche.
Grazie.