Una società di commercio all'ingrosso alfa srl, importa in Italia prodotti elettronici acquistandoli da produttore estero.
Il produttore estero, oltre a fornire e fatturare i prodotti desiderati al singolo prezzo pattuito, addebita ad alfa, una-tantum, il costo di uno stampo.
Tale costo rappresenta un costo di esercizio oppure può/deve essere ammortizzato? e in caso debba essere ammortizzato quale aliquota risulterebbe applicabile?
Il dubbio nasce dal fatto che tale stampo è funzionale alla realizzazione di beni che l'impresa alfa srl non produce direttamente, trattandosi di società di mera commercializzazione di prodotti, acquistati peraltro da un unico cliente italiano Beta srl.
Pertanto la società alfa per acquistare il bene necessario al proprio cliente Beta ha accettato di corrispondere al produttore estero un contributo per la produzione dello stampo, il quale resta a propria disposizione, ma in caso di interruzione della produzione probabilmente non sarà spedito in Italia, ma sarà distrutto.
Pertanto la perplessità di iscrivere tale stampo nell'attivo del bilancio e di sottoporlo ad ammortamento deriva dal fatto che la società alfa non sa per quale periodo riuscirà ad ammortizzare lo stampo (non ha nessuna certezza che il proprio cliente beta continui ad acquistare tale prodotto) che perderebbbe immediatamente ogni valore ed inoltre nella tabella dei coefficienti di ammortamento ministeriali previsti per le "altre attività" (alfa srl appartiene al settore commercio e non alle industrie plastiche o metallurgiche) non risultano citati gli stampi.
Si chiede se sia corretta l'iscrizione di tale costo (euro 50,000) nell'attivo della società commerciale e quale sia l'aliquota eventualmente applicabile (considerato che tale aliquota ministeriale, per le imprese siderurgiche, metallurgiche, plastiche, ecc, assume valori notevolmente diversi dal 40%, al 12,5% e che per il settore altre attività nulla è previsto).
Per il primo anno applico l'aliquota ridotta al 50%?