Buongiorno,
nel 2017 per una società cliente abbiamo presentato istanza di rimborso IMU relativa agli anni 2012-2013-2014-2015 per 3 immobili di proprietà interessati da un intervento di ristrutturazione edilizia. Tali unità immobiliari risultavano già accatastate e dotate quindi di rendita catastale ma gli stessi da oltre 20 anni stati oggetto di una concessione edilizia per intervento di ristrutturazione e risanamento conservativo.
Nessuna comunicazione relativa a tale intervento è stata mai presentata all'ufficio tributi fino al 2016. Di fatto però tali immobili ad oggi non sono utilizzabili in quanto privi di rifiniture e di impianti tecnologici ma risultano al catasto le rendite catastali precedentemente attribuite. Da sempre e fino agli anni 2012/2013/2014/2015 è stata pagata l'IMU su tali rendite parche ignari di tale situazione. Una volta venuti a conoscenza di tale stato di cose ci siamo attivati e presentato richiesta di rimborso conteggiando tali immobili solo come aree sul presupposto dell'art. 5 comma 6 del D.Lgs. 504/92.
Il comune nega il rimborso principalmente sul presupposto dell'attribuzione delle rendite catastali, (ritengo che tale assunto sia errato perché significativo se riferito ad immobili nuovi in corso di costruzione dove il verificarsi di uno di questi fattori: ultimazione lavori, accatastamento o utilizzo dell'immobile fa scattare l'assoggettabilità ad IMU) del decorso del termine utile per l'esecuzione dei lavori (ASPETTO SICURAMENTE NON FISCALE) e sulla mancata richiesta tramite dichiarazione di riduzione della base imponibile IMU (unico elemento che sembra fondato restando però il fatto che è stata pagata un imposta non dovuta).
SI CHIEDE UN VS PARERE
Grazie.