Buongiorno dr. Cirrincione, Le sottopongo il seguente quesito. un cliente nel regime dei minimi, riceve fatture da ADWords Google (allegato 1) per il quale provvediamo ad inviare intrastat e versare l'iva. per evitare inutili adempimenti (anche alla luce dell'esiguo risparmio di imposta conseguente alla deduzione di un costo irrisorio), vorremmo suggerire di farsi fatturare senza indicare la partita iva, modificando conseguentemente le informazioni in anagrafica (abbiamo cancellato la partita iva). nel fac simile di fattura senza partita iva, compare ugualmente la dicitura che i servizi prestati sono soggetti a reverse charge nel paese del committente. ci ritroviamo nel caso, quindi, di un soggetto privato che acquista servizi da utilizzare nella sfera commerciale (altrimenti che motivo ci sarebbe di fare pubblicità), ma per i quali riceve fattura che dovrebbe integrare... Ora, il dubbio nasce perchè non mi pare che l'art. 19 del regolamento UE 282/2011 tratti specificatamente questo caso (ma solo il caso di servizi fatturati a committenti UE con partita iva ma destinati alla sfera privata). Inoltre, secondo la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 37/2011, nel caso in cui la natura del servizio risulti compatibile sia con la sfera privata, sia con la veste di soggetto passivo del committente, è la “spendita” della partita IVA che determina lo status del committente e, quindi, la tassazione nel luogo di destinazione o nel luogo di origine (servizio “B2C”). Nel nostro caso vorremmo evitare di spendere la partita iva. Le chiederei, quindi, un consiglio su come agire, in considerazione delle sanzioni derivanti dalla mancata presentazione dell'intrastat. la