Negozio che svolge attivita’ di commercio al dettaglio di alimenti, bevande, (negozio alimentare di paese che vende solo generi alimentari vari compreso frutta e verdura), ha anche nel banco frigo, dove servono salumi e formaggi, una serie di prodotti di gastronomia prodotti dall’impresa stessa .
Siccome l’attivita’ di gastronomia e’ collaterale (dicono circa il 10%) rispetto a quella di vendita, da sempre tutti gli acquisti dei prodotti destinati alla rivendita (anche se in parte vengono utilizzati per produrre gastronomia), vengono codificati come acquisti su cui applicare le aliquote di ventilazione dei corrispettivi. Tutti i corrispettivi ( relativi alla vendita di alimentari e alla vendita di gastronomia autoprodotta) vengono battuti senza distinzione di aliquota.
Solo le fatture di vendita di gastronomia (peraltro bassissime di importo) espongono l’IVA al 10%, specifica della gastronomia, per via del dettaglio che la fattura richiede.
Per meglio capire il quesito, vengono evidenziati gli importi 2014:
Acquisti di merce (tutto ventilato) eu 110.000 (di cui 57% al 4%, 39% al 10%, 4% al 22%)
Importo corrispettivi TUTTO VENTILATO eu 185.000
Fatture di gastronomia emesse eu 2.000.
(acquisti aliquota 22% solo per vini, bibite, caffe… prodott che non vengono utilizzati x gastronomia)
Chiedo se e’ da considerarsi corretto tale operato, ovvero si dovrebbe decurtare dagli acquisti x ventilazione, quelli che servono per la produzione di gastronomia che a questo punto dovrebbe essere venduta con aliquota specifica del 10%? ( operazione difficoltosissima da contabilizzare).