Gentili Consulenti,
abbiamo alcuni dubbi operativi in merito al nuovo esterometro tramite trasmissione allo SDI di file xml.
Abbiamo il caso di una ditta italiana iscritta al VIES che effettua acquisti su amazon business e riceve fattura con indicata la partita Iva del rappresentante fiscale del fornitore UE: sulla fattura c'è p.iva italiana del rappresentante e p.iva del fornitore del Lussemburgo e la fattura è emessa con "inversione contabile art 194 direttiva 2006/112/EC" (allegato). Abbiamo sempre contabilizzato il documento come autofattura facendo integrazione contabile IVA e autofattura cartacea Art.46, c.5 D.L.331/93 e inserito i dati nell’esterometro trimestrale. Abbiamo notato che il nostro programma classifica questo tipo di documento come “autofattura TD20” ma da varie circolari e vostri interventi ci pare di aver capito che i formati dedicati all’esterometro sono TD17-TD18-TD19 a seconda del tipo di operazione. Come dobbiamo quindi comportarci? Ci sorge il dubbio che si tratti di due documenti distinti- autofattura e file esterometro – e che quindi le nostre opzioni possano essere:
Inoltre abbiamo dei dubbi sulle tempistiche di integrazione: può capitare che alcuni clienti consegnino i documenti esteri con anche mesi di ritardo rendendo quindi impossibile la generazione dell’autofattura nei 12 giorni successivi alla data del documento originario. Posto che la sanzione per il ritardo dell’esterometro è di € 2/fattura e quindi è un problema secondario, come possiamo invece gestire il tardivo reverse charge?
Grazie per la preziosa collaborazione