Un ns. cliente , codice ateco 25.11.00, esegue lavorazioni in ferro (principalmente ringhiere e cancelli) e quando lavora per utente finale emette la fatturazione con iva (per i privati) e reverse charge (per le aziende), in quanto trattasi di opere di completamento edifici.
Il problema si pone quando una ditta esterna gli commissiona la realizzazioni di alcuni lavori. Posto che il ns. cliente potrebbe anche non sapere l’utilizzo finale di quello che produrrà, si è pensato di procedere in questo caso come segue:
- attraverso visura CCIAA si verifica che l’azienda committente abbia il ns. stesso codice ateco (o similari, riguardanti opere di completamento edifici) ed in questo caso si procederà con l’emissione della fattura con reverse charge;
- se dalla visura CCIAA risultasse che l’azienda committente produce oggetti che NON riguardano il completamento di edifici, come ad esempio complementi d’arredo (tavoli, letti, sedie in ferro, ecc….), si procederà con la fatturazione con applicazione Iva (in tal caso è opportuno farsi fare una dichiarazione dal committente in cui risulta che detti lavori si riferiscono – non si riferiscono a completamento edifici?).
Si chiede se detto metodo possa essere corretto. Grazie.