Buongiorno,
Una ditta individuale in contabilità ordinaria ha emesso nel mese di dicembre 2022 una fattura applicando lo sconto in fattura ex art. 121 D.L. 34/2020 per Superbonus 110%.
Una parte del “credito d’imposta” è stato ceduto nel mese di marzo 2023 (2 rate) ad una banca in base ad un accordo stipulato da tempo, ottenendo esattamente 100 euro per ogni 110 euro di credito ceduto; la rimanente parte del “credito d’imposta” sarà invece utilizzata in compensazione direttamente dalla ditta. Quindi, in pratica, solo per la parte utilizzata direttamente in compensazione la ditta realizza un "provento" del 10%, mentre per la parte ceduta alla banca il costo dell'anticipazione sarà esattamente uguale al relativo "provento".
Si chiede se il differenziale del 10% di “guadagno” debba essere contabilizzato e tassato nel 2022, o nel 2023 quando è stata fatta la comunicazione all’Ade per l’opzione dello sconto in fattura, o ancora in quote costanti nel periodo di utilizzazione del credito. Vi sono differenze contabili/fiscali tra la quota parte del “credito di imposta” ceduta e quella utilizzata direttamente in compensazione?
Il costo della banca (9,091%) va dedotto nel 2023?
Grazie.