Buongiorno,
Cliente in regime semplificato (agente immobiliare), a fine 2022, ha spostato la residenza in Francia, con la famiglia, per questioni lavorative della moglie.
Sono iscritti all’aire e il figlio frequenta regolarmente una scuola parigina. Nel 2023 avrà pertanto residenza estera per 365 gg. Ha deciso di mantenere la partita iva in Italia perché, a volte, rientra per concludere degli affari. Nel corso dell’anno ha anche aperto partita iva in Francia perché l’agenzia per cui opera ha sedi anche all’estero. Non abbiamo apportato variazioni nella gestione della contabilità del cliente, ma abbiamo comunicato la nuova residenza estera in Cciaa (lasciando la sede attività in Italia) e in Ade.
La pratica in Ade, indicando una residenza estera, non è stata accettata, ma nel cassetto fiscale il dato è stato aggiornato dal Comune. Precisiamo ancora che il cliente, sulle fatture italiane emesse con p.iva italiana, continua ad indicare la ritenuta d’acconto sui suoi compensi. Nel 2023 riteniamo possa considerarsi residente in Francia e intendiamo dichiarare unicamente i redditi prodotti in Italia e quindi gli affitti percepiti e i redditi da p.iva IT, con compilazione quadro RG, scorporando le ritenute d’acconto subite. Se ci saranno i presupposti, pensiamo che, in Francia, il consulente provvederà a redigere la dichiarazione per un soggetto residente, utilizzando il credito per le imposte pagate in Italia.
Chiediamo la correttezza di quanto sopra esposto e la conferma nel poter dedurre i contributi inps gestione commercianti versati dal soggetto in questione, in quanto obbligatori.
Grazie