Buongiorno,
un soggetto ha due abitativi che affitta con locazioni brevi applicando la cedolare secca. Possiede in comproprietà con il fratello un immobile classificato categoria D2 (in precedenza gestito come albergo) con 18 stanze (25 posti letto) per il quale la Regione Veneto ha autorizzato la locazione turistica "non imprenditoriale". La cedolare secca prevede un massimo di 4 appartamenti.
Le stanze non sono appartamenti, ma in tutti i casi l'immobile non essendo classificato a destinazione abitativa (categoria A) si ritiene che non possa vedersi applicato il regime della cedolare. Si pone poi il problema dell'imprenditorialità della gestione. In una casistica similare vi sono "eccezioni" o prassi che possano permettere di non aprire una partita IVA?
Grazie, cordiali saluti.