Buonasera.
Impresa italiana addetta al commercio all'ingrosso di occhiali, ha raggiunto un accordo con fornitore extraue da cui si approvvigiona, il quale prevede che la merce difettosa non venga resa allo stesso poiché l'operazione è considerata antieconomica.
L'impresa italiana trasmetterà al fornitore extraue con cadenza trimestrale l'elenco dei pezzi difettosi con il relativo prezzo di acquisto, sia che si tratti di merce catalogata come difettosa già in sede di controllo qualità della merce appena importata o che si tratti di merce ceduta dall'impresa italiana ma che successivamente si è rilevata difettosa anche a distanza di qualche anno e che la stessa ha ritirato come merce in garanzia e non ai propri clienti.
A fronte di ciò, riceverà dal fornitore estero il pagamento del dovuto.
L'impresa italiana dovrà ricevere dal fornitore extraue una nota di credito per la merce difettosa rimborsata? Ed in caso affermativo tale documento sarà soggetto a reverse charge e l’autonota credito o l’autofattura con segno negativo dovrà esser trasmessa al SDI ai fini dell’esterometro? Oppure sarà l’impresa italiana che dovrà emettere una fattura al fornitore extraue per l’importo rimborsato? Ed in caso affermativo l’importo sarà da assoggettare ad iva oppure no? E’ corretto che qualunque sia il documento ricevuto o emesso alla Dogana non venga segnalato nulla poiché la merce rimarrà in Italia?
Si segnala infine che l’impresa italiana in base alle proprie esigenze ma comunque non più di una volta l’anno e quindi sicuramente successivamente ai rimborsi ricevuti dal fornitore estero, provvederà a smaltire e rottamare la merce difettosa accumulata tramite regolare procedura avvalendosi di imprese che operano nel settore dello smaltimento di rifiuti.
Grazie