Oggetto: socio di S.R.L. “artigiana”
Il soggetto “X” risulta socio di una S.R.L. iscritta all’Albo Imprese Artigiane. Tale soggetto ricopre anche la carica di Presidente del C.d.A. ed inoltre presta all’interno dell’azienda la propria attività lavorativa (“artigiana” e non solo di amministrazione).
Per quanto riguarda la carica di Presidente del C.d.A. il soggetto ha percepito nel 2013 un compenso deliberato dall’assemblea con emissione di “cedolino paga” periodico indicante “compenso Amministratore Società”.
Contemporaneamente ha percepito anche un compenso mensile per l’attività lavorativa con emissione di ulteriore cedolino paga indicante “compenso relativo alla prestazione lavorativa”. Gli è stata poi rilasciata una certificazione (CUD) che evidenzia come dal punto di vista fiscale tutti i compensi siano stati assoggettati ad Irpef mentre dal punto di vista previdenziale solamente i compensi derivanti dalla carica di amministratore siano stati assoggettati a contribuzione (gestione separata).
Il soggetto è poi iscritto alla gestione Inps “artigiani” e ha assoggettato a contribuzione la parte di risultato in pro quota evidenziata dall’utile dell’esercizio 2013 della società.
Si chiede se tale “impostazione” risulta corretta con particolare riferimento alla posizione di “socio lavorante” ed eventualmente quali possono essere i profili di rischio in capo al soggetto con riferimento a mancate contribuzioni (il compenso per l’attività lavorativa non è assoggettato a contribuzione e il risultato della società è al netto dei compensi stessi) e diversità di tassazione Irpef (quanto percepito dal soggetto per l’attività lavorativa seppur tassata ai fini Irpef se assegnata come distribuzione di utili sarebbe reddito di capitale e non reddito di lavoro) ed in capo alla società (possono essere considerati deducibili i compensi per l’attività lavorativa?).
Infine si consideri che l’assegnazione di un compenso per l’attività lavorativa seppur effettuato per tutti i soci della compagine sociale risulta, se considerato anticipazione di distribuzione di utili (già questo di per se non possibile) un’operazione non coerente con le percentuali di partecipazione al capitale sociale e quindi a ns. avviso non corretta da un punto di vista civilistico.
Ringrazio e porgo cordiali saluti.